04 Nov Cos’è il Mantenimento Diretto?
Il mantenimento diretto è quella forma di assistenza economica che il genitore separato dà ai propri figli non versando il classico assegno mensile alla moglie,
ma provvedendo direttamente a soddisfare le loro esigenze.
Si tratta di una modalità di sostegno che contribuisce a una piena attuazione del principio della bigenitorialità in quanto, in sostanza, crea una situazione non diversa, sotto questo aspetto, da quella di una famiglia unita.
Il concetto di mantenimento
Nell’esaminare il mantenimento, si rende opportuna una precisazione di carattere generale sull’istituto del mantenimento.
Tale nozione, infatti, ha una portata molto ampia e ha ad oggetto il soddisfacimento di esigenze che non possono essere ricondotte esclusivamente all’obbligo alimentare, ma che riguardano numerosi altri aspetti, come quello abitativo, quello scolastico, quello medico, quello sportivo e quello sociale, e si estendono anche all’assistenza morale e alla garanzia di un’organizzazione domestica idonea a rispondere alle esigenze di cura ed educazione dei figli.
L’obbligo di mantenimento trova origine nella procreazione ed è uno dei tanti che caratterizzano la responsabilità genitoriale.
Introduzione del Mantenimento Diretto
Di mantenimento diretto si è iniziato a parlare nel nostro ordinamento solo con la riforma di cui alla legge numero 54 del 2006, che ha rinvenuto in esso uno strumento per una migliore attuazione del principio di bigenitorialità.
Il minore beneficiario di mantenimento diretto, infatti, continua ad avere dei legami forti sia con la madre che con il padre, ricevendo da entrambi il sostegno necessario direttamente e concretamente.
Tale sistema, inoltre, evita il passaggio del denaro destinato al figlio nelle mani dell’ex coniuge e, di conseguenza, anche le spiacevoli situazioni in cui i minori si trovano privi del contributo del genitore non collocatario solo ed esclusivamente perché quest’ultimo magari vuole fare un dispetto all’altro.
Mantenimento Diretto e Affidamento Condiviso
Il mantenimento diretto, in ogni caso, non è un’automatica conseguenza dell’affido condiviso, in quanto resta in capo ai genitori (e al Giudice) la possibilità di scegliere per il mantenimento indiretto.
A tal proposito va comunque dato conto del fatto che la giurisprudenza ha in passato affermato che l’art. 155 del codice civile, riformato, nello stesso secondo comma in cui prevede in via prioritaria “la possibilità che i figli minori restino affidati a entrambi i genitori”, dispone che il giudice fissi “altresì la misura e il modo con cui ciascuno di essi deve contribuire al mantenimento…”,
così conferendo allo stesso giudice un’ampia discrezionalità, sempre ovviamente “con esclusivo riferimento all’interesse morale e materiale della prole”.
Mantenimento Diretto e Collocamento Paritario
Il mantenimento diretto spesso è coincidente con il collocamento paritario dei figli presso ciascun genitore. Si può quindi verificare un accordo che preveda che i figli stiano presso ciascun genitore ad esempio a settimane alterne con appunto mantenimento diretto da parte dei genitori stessi.
Il Tribunale di Modena sta iniziando a recepire tale orientamento e sono sempre maggiori i casi in cui il Tribunale omologa/accoglie accordi che prevedono appunto il collocamento paritario dei figli presso ciascun genitore con mantenimento diretto.